Errori da NON commettere con i dipendenti!

Visits: 62

Un lavoro più stimolante,  o un lavoro che si adatti meglio alle esigenze personali, il sentirsi maggiormente apprezzati, un avanzamento di carriera o il voler guadagnare di più sono tutti motivi che possono spingere un dipendente a voler cambiare l’azienda per cui lavora.
Ma cari dirigenti, manager, capi d’azienza, datori di lavoro, uno dei motivi più comuni che fa letteralmente scappare molti dipendenti e scegliere un’altra azienda, è proprio quello di voler dire basta ad un capo insopportabile! Spesso si assiste ad un vero e proprio fuggi fuggi dei dipendenti migliori a causa proprio dei comportamenti sbagliati che adottano i capi (consapevolmente od inconsapevolmente).

Allora, a meno che tu non voglia assistere all’esodo in massa dei tuoi dipendenti, leggi qui quali sono gli errori da NON commettere quando si ricopre un ruolo dirigenziale:

  1. Sommergere di lavoro i vostri dipendenti: un carico di lavoro spropositato e magari non corrisposto ad una maggiore gratificazione economica e/o personale compenso e/o promozioni), può essere seriamente controproducente. Infatti, l’impiegato comincerà a produrre sempre meno nella speranza di tornare a livelli di lavoro normale o scapperà a gambe levate.
  2. Non dare il giusto riconoscimento al lavoro svolto: essere sempre pronto ad evidenziare gli errori commessi da un dipendente, ma non essere pronto in egual modo a dirgli un “bravo”o a dargli una pacca sulla spalla quando invece ha conseguito un risultato positivo, genererà soltanto frustrazione e cali motivazionali. Anche un incentivo economico o un premio può essere un ottimo modo per far sentire la tua gratificazione.
  3. Sottolineare ad ogni momento la propria autorità: un regime gerarchico ed autoritario, quasi come se in ufficio esistesse la dittatura, è il miglior modo per far scappare le persone che lavorano per te e portarle addirittura ad odiarti. Il “io sono il capo, io decido” non poterà né te né la tua azienda da nessuna parte; i dipendenti vanno considerati anzitutto come persone, collaboratori e non come inferiori da comandare.
  4. Ignorare l’aspetto umano: i dipendenti prima di essere tali sono PERSONE! L’aspetto professionale deve coesistere con quello umano, impiega anche 5 minuti del tuo tempo per parlare con i tuoi collaboratori (e intendo non di lavoro) per conoscerli meglio, per sapere quali sono le loro passioni, i loro interessi e magari le loro preoccupazioni. Lavorando insieme 8 ore al giorno, non credi che l’azienda diventi per loro una seconda casa? Creare dei rapporti empatici migliorerà anche le performance aziendali.
  5. Non mantenere le promesse: le promesse si sa possono essere fonte di grande motivazione per il tuo team ma allo stesso tempo se non mantenute fanno cadere catastroficamente la fiducia che si è riposta in te. Per cui se non sei sicuro di poter portare a termine ciò che hai promesso è meglio non farle.
  6. Gratificare e promuovere le persone sbagliate: mostrare e dispensare favoritismi verso qualcuno magari solo perché al di fuori si è amici o perché ti è simpatico è sbagliato. Un buon manager deve comunque rimanere sempre oggettivo e valutare i suoi dipendenti da un punto di vista strettamente professionale, altrimenti genererai solo gelosie e frustrazioni tra i tuoi.
  7. Non garantire crescita professionale: quando l’azienda per cui si lavora con passione e dedizione non è in grado di offrirti possibilità lavorative in termini di crescita professionale (remunerazione ma soprattutto responsabilità e ruolo) e personale è ora di cambiare lavoro, inevitabilmente si arriva a cambiare lavoro. Un buon manager è anche colui che sa legare il raggiungimento dei risultati ad un piano di crescita di carriera.
  8. Non ascoltare le proposte e le iniziative che ti vengono fatte dai tuoi dipendenti: fondamentale nella vita di tutti i giorni, come nella vita lavorativa è la comunicazione e il saper ascoltare. Alzare un muro davanti ad una qualsiasi proposta che ti viene fatta o ad un’azione creativa, non sminuirà il tuo ruolo, anzi, l’apertura a nuove iniziative, genera solo migliori risultati.
  9. Non correggere il personale: così come è sbagliato riprendere i collaboratori in pubblico o prendersela solo con un collaboratore piuttosto che con tutti quelli che hanno causato un errore, così è un gravissimo sbaglio quello di non correggere affatto se necessario il personale. Così in primis non ci sarà mai crescita e inevitabilmente senza feedback i dipendenti, soprattutto i migliori, potranno sentirsi abbandonati e tirare i remi in barca!
  10. Non stimolare e motivare il tuo team: questo punto dipende molto dai precedenti.

Rifletti su i nostri 10 consigli, e ricorda sempre che una persona felice di lavorare per te e con te è una persona che lavora meglio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *