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Ulteriori INFORMAZIONI TECNICHE ??????

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Portata Termica Totale

Portata termica totale

La In.CO.Edile informa gli installatori che la portata termica totale da dichiarare nell'allegato I e nei successivi allegati tecnici obbligatori è la somma delle portate termiche dei singoli apparecchi a gas installati e/o installabili. L'installatore deve dichiarare l'esatta portata termica degli apparecchi riportata in targa nell'apparecchiatura o nel manuale di uso e manutenzione della stessa.

L'errata indicazione della portata termica totale, pregiudica il dimensionamento dell'impianto e lo rende difforme alle norme, comprese quelle più importanti sulla sicurezza post contatore; inoltre, coinvolge il cliente, rendendolo inottemperante a pagamenti, nei riguardi del venditore, collegati alla dichiarazione della portata termica totale dell'impianto d'utenza.

Rubinetto d'Utenza

Rubinetto d'utenza

Riguardo la posizione dei rubinetti di intercettazione gas la norma UNI CIG 7129-1:2008 al punto 4.4.1.14 riporta quanto di seguito: " A monte di ogni apparecchio di utilizzazione, e cioè a monte di ogni collegamento flessibile o rigido, fra l'apparecchio e l'impianto interno, deve essere sempre inserito un rubinetto d'utenza, posto in posizione accessibile. Tale rubinetto può essere parte integrante o fornito con l'apparecchio."

Molti installatori erroneamente collegano prima il tratto flessibile di tubazione e poi il rubinetto di intercettazione. Nel caso in cui il rubinetto è parte integrante o fornito con l'apparecchio il collegamento con l'impianto deve necessariamente essere eseguito con tubazione rigida senza l'uso di collegamenti flessibili (rif. foto).

Posa sottotraccia

Posa sottotraccia

La posa della tubazione gas "sotto traccia" è una delle modalità di posa, previste dalla norma UNI CIG 7129:2008, all'interno della singola unità immobiliare. La norma al punto 4.5.5 ne detta le regole in termini di ubicazione (pareti perimetrali, tramezzi, solai, pavimenti), di posa (rettilinea orizzontale e/o verticale) e distanze da spigoli (non maggiore di 200 mm.) evidenziando che i tratti terminali per l'allacciamento degli apparecchi, devono avere la minore lunghezza possibile al di fuori dei 200 mm. dagli spigoli. Inoltre al punto 4.5.5.3 recita "Nel caso in cui non sia possibile rispettare le distanze di cui al punto 4.5.5.1, la tubazione deve risultare sempre ortogonale alle pareti ed il tratto deve essere segnalato con elaborati grafici o simili (foto).". In base a tali regole, l'installatore, nell'ipotesi di essere impedito, per alimentare caldaie poste all'esterno su balconi, alla posa "a vista" della tubazione gas su parete perimetrale esterna ed è quindi costretto a posare la tubazione sotto traccia attraversando locali diversi dall'ubicazione della caldaia (es. cucina, stanza da letto etc.), deve indicare l'esatta ubicazione della tubazione e rispettare per il tratto finale di collegamento alla caldaia quanto riportato al punto 4.5.5.1 e cioè producendo foto e/o disegni di dettaglio che permettano l'individuazione dell'esatta posizione della tubazione.

Allegati F(preventivo nuovo allaccio) e All.G (richiesta attivazione/riattivazione fornitura gas)

L'Installatore deve conoscere l'allegato F e/o G

Allegati che il Venditore gas deve consegnare al Cliente (Nuova attivazione fornitura gas)
La IN.CO.EDile al fine di migliorare il servizio svolto per conto del Distributore nei riguardi dei Clienti ritiene indispensabile l'informazione che gli Installatori possano far veicolare verso questi ultimi. A tal fine è bene che l'Installatore sia a conoscenza dei contenuti dell'all.F/G da far conoscere ai Clienti specie per la parte riguardante la trasmissione della documentazione (All.H/40, ALL.I/40, All.tecn., Camerale) al Distributore.

Presa di pressione

Installazione errata !!!!

La presa di pressione

La norma UNI CIG 7129-2008 al punto 4.1 descrive la modalità di posa della presa di pressione che realizzata immediatamente a valle del dispositivo di intercettazione o integrato in esso definisce il punto di inizio dell'impianto interno. Fra codolo di uscita del contatore e dispositivo di intercettazione (a cura dell'utente) l'installatore non deve inserire nessun altro componente.

Di seguito si riporta il contenuto del punto 4.1:

4.1 Punto d’inizio
La possibilità di manovra del dispositivo d’intercettazione che costituisce il punto di inizio deve essere limitata esclusivamente all’utente interessato. A tale scopo, se necessario, si ritengono idonei rubinetti con chiavi, nicchie ed armadietti con chiave ad uso esclusivo, altri dispositivi similari.
Il collegamento tra impianto interno e gruppo di misura deve essere realizzato in modo tale da evitare sollecitazioni meccaniche al gruppo stesso come riportato nella UNI 9036.
Nel caso in cui il gruppo di misura non sia dotato della presa di pressione di competenza dell’azienda (figura 1a - riferimento 4), il rubinetto che costituisce il punto di inizio deve essere collegato al codolo di uscita del contatore (figura 1a - riferimento 7). Nel caso invece la presa di pressione (figura 1a - riferimento 4), fosse presente all’origine, il rubinetto (figura 1a - riferimento 5) deve essere collegato al codolo/filetto di uscita della presa di pressione (figura 1a - riferimento 4). Gli impianti interni devono essere dotati di una presa di pressione facilmente accessibile e ad uso esclusivo dell’utente. La presa di pressione deve essere posta a valle del dispositivo d’intercettazione che costituisce il punto d’inizio (vedere figura 1a, 1b, 1c) oppure, può essere compresa nel dispositivo di intercettazione stesso.

Giunto elastico

Il giunto elastico

La norma UNI CIG 7129:2008-1 al punto 4.1 riporta "Il collegamento tra impianto interno e gruppo di misura deve essere realizzato in modo tale da evitare sollecitazioni meccaniche al gruppo stesso come riportato nella UNI 9036".

La UNI 9036, a riguardo, recita che "Nella installazione devono essere evitate sollecitazioni meccaniche sugli attacchi di entrata ed uscita del contatore derivanti dalla diramazione di utenza e/o dall'impianto interno. Un giunto elastico collocato nel punto di collegamento con l'impianto interno può soddisfare tale esigenza". La stessa norma UNI definisce che il "giunto elastico" "può essere costituito da un tubo flessibile di acciaio inossidabile o da altro elemento idoneo, corredato di raccordi adatti al collegamento tra il gruppo di misura e l'impianto interno e che comunque deve essere atto ad assorbire le eventuali sollecitazioni trasmesse dall'impianto interno al contatore".

A seguito di quanto riportato appare chiaro che, al fine di evitare sollecitazioni al contatore derivanti dalla diramazione di utenza o dall'impianto interno, l'installatore deve collegare il punto di inizio dell'impianto interno, ovvero il rubinetto di intercettazione iniziale, con il codolo di inizio del contatore tramite un giunto elastico. Tale tubo flessibile in acciaio inossidabile o altro materiale idoneo precederà quindi il rubinetto di intercettazione.

Quanto riportato serve ad evidenziare agli installatori la corretta funzione del giunto elastico e non a giustificarne la posa per evitare sollecitazioni al contatore, ma sovente solo per comodità di collegamento.

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UNI TS 11343 (tubazione in multistrato)

LA NORMA UNI TS 11343

La norma UNI TS 11343 tratta la progettazione, l’installazione, il collaudo e la manutenzione degli impianti ad uso domestico e similare realizzati con tubazioni multistrato metallo-plastiche con sistemi di raccordi idonei alla distribuzione dei gas combustibili (metano, gpl, gas manufatturati). La Specifica Tecnica non si applica agli impianti soggetti al DM 12 Aprile 1986. Per la ventilazione dei locali, l’installazione di apparecchi, l’evacuazione dei prodotti della combustione, la messa in servizio e la manutenzione valgono le indicazioni previste dalla UNI 7129 parte 1,2,3 e 4 e UNI 7131.

Di seguito si riporta, in formato PDF, una sintesi della UNI TS 11343, intesa come utile guida all’installatore e non a sostituzione della vera norma!!!!!

L’impianto gas con tubi in multistrato

Un impianto a gas progettato con uso di tubazione in multistrato presenta una serie di precauzioni che l’installatore è tenuto ad osservare in ottemperanza alla norma UNI TS 11343 che ne detta le modalità di progettazione e collaudo. Tali modalità non sempre sono applicate dalla ditta installatrice e come tale pregiudicano l’esecuzione a “regola d’arte” dell’impianto e la possibilità che lo stesso impianto venga attivato. Le incongruenze maggiori sono:

    posa all’esterno a vista senza adeguata protezione;
    posa interrata senza interruzione in apposito pozzetto prima dell’ingresso all’interno dell’edificio;
    mancata prova di tenuta dei giunti a pressare;
    uso di raccorderia non conforme al tipo di tubazione in multistrato usato;
    assenza negli allegati tecnici obbligatori del certificato di conformità del sistema tubo gas in multistrato (tubo e raccorderia a norma UNI TS 11343 e UNI TS 11344).

A riguardo invitiamo pertanto gli installatori a non trascurare le modalità di posa della tubazione in multistrato secondo la UNI TS 11343. Nonostante un estratto della norma sia scaricabile dal nostro sito di seguito riportiamo la possibilità di scaricare un utile elenco esaustivo dei contenuti della stessa norma.

Un utile software gratuito “ConformeGas”

L’installatore, per la redazione della documentazione tecnica relativa alla realizzazione di impianti a gas metano, normalmente si serve di modelli da compilare a mano o di software adatti allo scopo. Di software che gestiscono la modulistica, in mercato, ne esistono diversi ed i più noti sono i seguenti:

    Mr Dico (www.mrdico.it)
    Iodichiaro2 (www.i-esse.com/iodichiaro)
    Mariodoc (www.teknologieimpianti.it/site/mario-doc)
    Praticus (www.acca.it/software/praticus-37-08)
    Flash 99 (www.linkdata.it)
    Conformità Easy (www.topartigiano.it)
    EC644-EC655 (www.edilclima.it)

Per coloro i quali ricercano invece risorse gratuite, in rete è possibile trovare sul sito www.gas.it, una volta registrati, dei Modelli PDF compilabili e guidati per la corretta redazione degli allegati alla Dichiarazione di Conformità che compilati a computer sono dotato di menù a discesa con scelte predefinite e poche possibilità di errore.

In rete è pure presente un utile software gratuito, ConformeGas, un software per la redazione di dichiarazioni di conformità (legge 46/90) per il settore termoidraulico. Il programma nasce con l’intento di semplificare il più possibile il lavoro dell’installatore e nella sua realizzazione si evidenzia la semplicità d’uso, senza per questo rinunciare alla completezza e ad una elevata possibilità di personalizzazione.
Il programma consente la redazione della dichiarazione di conformità 46/90, degli allegati obbligatori e degli allegati A, B, C, D, E, F, G, H, I oltre che del rapporto di prova richiesto da alcuni comuni. In tutti i casi, viene privilegiata la possibilità di archiviare i dati inseriti, siano essi i dati relativi all’apparecchiatura, al tecnico o al cliente, riutilizzandoli quindi in tutti i casi in cui si rendano nuovamente necessari. Nella stessa ottica, il programma consente la definizione di “modelli” o “template” dei documenti, ovvero documenti precompilati (parzialmente o in toto) catalogabili e richiamabili con estrema semplicità.

Il software è liberamente scaricabile dal sito www.freeonline.org o direttamente da qui

Legge n. 90/2013 – Evacuazione dei prodotti della combustione degli impianti termici

La Legge n. 90/2013 entrata in vigore il 4 agosto 2013, all’art. 17-bis, ha stabilito nuove disposizioni riguardanti l’evacuazione dei prodotti della combustione degli impianti termici.

L’articolo, al comma 9 “Requisiti degli impianti termici” così recita:

“Gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente.
9-bis. E’ possibile derogare a quanto stabilito dal comma 9 nei casi in cui:
a) si procede, anche nell’ambito di una riqualificazione energetica dell’impianto termico, alla sostituzione di generatori di calore individuali che risultano installati in data antecedente a quella di cui al comma 9, con scarico a parete o in canna collettiva ramificata;
b) l’adempimento dell’obbligo di cui al comma 9 risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell’intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale;
c) il progettista attesta e assevera l’impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto.
9-ter. Nei casi di cui al comma 9-bis  è obbligatorio installare generatori di calore a gas che, per valori di prestazione energetica e di emissioni, appartengono alle classi 4 e 5 previste dalle norme UNI EN 297, UNI EN 483 e UNI EN 15502, e posizionare i terminali di tiraggio in conformità alla vigente norma tecnica UNI 7129, e successive integrazioni.
9-quater. I comuni adeguano i propri regolamenti alle disposizioni di cui ai commi 9, 9-bis e 9-ter”.

In sintesi, rispetto alla precedente norma ( Legge n. 221/2012 ), si hanno le seguenti variazioni:

    - l’obbligo di scaricare a tetto, in via generale, ora è esteso a tutte le tipologie di edifici, anche, ad esempio, a villette unifamiliari  (non solo più quindi agli “edifici costituiti da più unità immobiliari“);
    - prima, si poteva scaricare a parete se s’installava una caldaia a condensazione; ora, sono indicati tre casi specifici in cui è possibile scaricare a parete, rispettivamente: se si va a sostituire l’impianto con uno già esistente prima del 1 settembre 2013 che già scaricasse a parete o fosse allacciato a canna collettiva ramificata; se lo scarico a tetto risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici; se si dimostra, con un’asseverazione del progettista, che è impossibile tecnicamente realizzare uno sbocco a tetto;
    - lo scarico a parete, ammesso solo per i casi in deroga, è previsto purché gli impianti siano di classe 4 e 5 stelle nel rispetto delle norme UNI EN 297, UNI EN 483 e UNI EN 15502 e delle prescrizioni della UNI 7129:2008 (posizionamento dei terminali di tiraggio, distanze da balconi e finestre, aperture di aerazione/ventilazione). Non compare più l’obbligo, come invece veniva riportato nella precedente normativa, di ricorrere esclusivamente alla specifica tipologia di caldaia a condensazione.

Rosticceria, polleria, pizzeria, quale norma applicare?

La norma tecnica da applicare per la progettazione, l’installazione e il collaudo degli impianti a gas metano ad alimentazione di apparecchiature quali girarrosti, piastre, friggitrici etc. necessari a determinate attività commerciali è la UNI 8723:2010.

La norma tratta la progettazione, l’installazione e il collaudo degli impianti, destinati all’ospitalità professionale, di comunità ed ambiti similari che utilizzano gas combustibili appartenenti alla 1°, 2° e 3° famiglia e sono alimentati da rete di distribuzione di cui alla UNI 9165, UNI 10682 o da depositi fissi o mobili di GPL.

Guida alla UNI CIG 8723

A seguito dell’attività di accertamento documentale ai sensi della Delibera dell’AEEG n.40/2004, la IN.CO.Edile ha accolto le richieste di chiarimento da parte di numerosi installatori sulla corretta progettazione, installazione e collaudo degli impianti alimentati a gas metano a servizio di attività commerciali, oggi sempre più ricorrenti, quali paninerie, rosticcerie, pollerie etc, tutte attività fuori dal domestico che utilizzano apparecchi di cottura muniti di cappe aspiranti. A riguardo, la problematica principale degli installatori è quella di adattare il progetto, all’impianto, spesso solo orizzontale e già acquistato e montato , di smaltimento dei vapori di cottura. A carico dell’installatore, in conformità alla UNI CIG 8723, è l’applicazione del punto 6.1 (valvola di blocco a riarmo manuale ed asservita al sistema di aerazione forzata…..), la corretta progettazione delle aperture di ventilazione e il corretto dimensionamento del camino con sbocco a tetto.

L’allegata guida, in formato PDF (apribile con password incoedile) vuole dare un utile contributo tecnico agli installatori all’esecuzione a regola d’arte dei descritti impianti.